martedì 25 gennaio 2011

Assalto a Egressus Ater

Alla fine sono arrivati, Egressus Ater, una ventina di colori, il set completo di lavature (mi son documentato, sulla carta parrebbero rivoluzionarie) ed un quattro o cinque foundation. 

Il contenuto:
  • 20 Boyz (Orki Ragazzi)
  • 5 Nobz (Orki Kapi)
  • 1 Warboss (Kapoguerra)
  • 3 Deffkoptas (Orkotteri)
  • 10 Tactical Marines
  • 5 Terminator
  • 1 Dreadnought
  • 1 Captain
  • Dadi
  • Sagome in plastica (2 Area, 1 Lanciafiamme, 2 "righelli" da 18")
  • Trasferibili ad acqua, orks ed Ultramarines.
  • Manuale di gioco A5
  • Guida introduttiva
Chiaramente il contenuto è giusto la base per inizare. Ed ancor più chiaramente senza i due Codex (Space Marines ed Orks) si fa proprio poco. Giusto per far capire alla fidanzata (da qui in poi definita "la bonazza" o semplicemente "bonazza") le regole di base che anche il sottoscritto non conosce avendo, lo stesso, giocato per anni solo a Warhammer Fantasy. Salta subito all'occhio lo sbilanciamento (in punti) a favore degli Space Marines, facilmente ribilanciabile intorno ai 500 punti con l'utilizzo dei rispettivi Codex.
La qualità, eh... aveva ragione Francesca. Nulla da invidiare alle controparti in piombo di quattro lustri prima. Anzi, i nuovi orki, oltre ad essere più massicci sono perfettamente dettagliati nei minimi particolari, a differenza delle controparti "inscatolate" hanno solo un braccio e la testa riposizionabili, i corpi sono due set composti da dieci pezzi differenti, perfettamente sufficienti a creare la giusta varietà di pose. Dopotutto, i pennelli che li abbiamo comprati a fare. 

P.S.
Domani si comincia ;)

P.P.S.
Vorrei capire, se in originale è "Assault on Black Reach" perché devono sempre tradurre a caso? Era meglio ai miei tempi quando o sapevi la lingua del bardo o lo pigliavi "sù per il bùs del gnào".

lunedì 17 gennaio 2011

Games Workshop, il Customer Care

La prima domanda mi son posto è stata: e ora che faccio?
Da buon informatico mi sono buttato sulla rete ed ho fatto un paio di ricerche, risultato? Esiste un sito Games Workshop!
Ai miei tempi non esisteva nemmeno internet.
Prima impressione? Prezzi fuori dalla grazia di dio. Una singola miniatura in piombo costa qualcosa come 15€. 
Basta fare due conti con l'abaco per capire che un'armata di minimo quaranta pezzi svenerebbe anche Piersilvio.
Oh, come mi sbagliavo.
Procediamo per gradi, prima cosa, trovare un punto vendita, o affiliato, qui al nord, ai confini con la Brianza, trovo due "associati" nei paraggi, ed il GW di via Torino, Milano. 
Essendo pigro di natura mi armo di santa pazienza ed inizio a chiamare i due associati. Nessuna risposta. 
Allorché, armato di temerario ardore decido di provare a chiamare il Customer Care della GW, aspettandomi una cortesia pari a quella della più mestruata delle operatrici telecom (e potrei raccontarne delle belle).
Il numero è di Roma, nessun problema, ho le interurbane comprese. Risponde un ragazzo gentilissimo che in men che non si dica mi da altri due numeri da chiamare. Stesso risultato. Nessuna risposta.
Richiamo.
Questa volta risponde una ragazza, Francesca se non ricordo male, la quale, dopo un rapidissimo controllo mi comunica che il database non è aggiornato e che l'unica soluzione è un viaggio (20km) in centro Milano o l'ordine on-line, ordine che posso eseguire anche telefonicamente, spese di consegna zero (usando la posta ordinaria). 
Calcolando che, anche ad andarci in moto, il costo supererebbe lo zero lo ritengo un valido consiglio e passo oltre. Mi chiede a cosa gioco, ci mettiamo a chiacchierare di miniature, il tempo passa e dopo un'ora e mezza il mio cordless già provato da una mattinata di telefonate dei clienti decide di morire. Non faccio in tempo a prenderne un'altro ed ecco che squilla. 
Mi ha richiamato. Per chiacchierare! Semplicemente fantastico. 
Conveniamo che per ricominciare a giocare, Assault ad Egressus Ater sia la scelta migliore, storco un po' il naso riguardo la plastica. Ai miei tempi la robaccia in plastica non era buona nemmeno per farci giocare il cane. Insiste riguardo il dettaglio e la qualità dei nuovi stampi (premettendo che qualcosina in questi anni ho fatto, tipo una ventina di modelli Bandai, perfettamente aerografati).
Nel dubbio mi dico, proviamo, alla fine anche se fan schifo, dovrò riprenderci la mano (col pennello), una spesa di 72€ è accettabile, calcolando che sono comprese anche la quinta edizione del manuale in formato A5, una ventina di orki, altrettanti space marines, elicotteri ed un dreadnought.
La telefonata è continuata fino a sera, l'iniziale stupore riguardo al prezzo delle miniature in piombo è sparito mano a mano che (Francesca) mi passava link a pezzi in plastica che, se rapportate al potere d'acquisto odierno costano incredibilmente meno delle controparti in piombo di venti anni fa. 
Nei prossimi giorni arriveranno Egressus Ater, i nuovi colori ed un po' di pennelli.

Conclusione: complimenti alla GW Italia per la scelta del personale (erano anni che non parlavo con qualcuno in grado di capire termini come blending e dry brushing). Complimenti a Francesca (e spero di non aver sbagliato il nome) per l'incredibile disponibilità e precisione. E' uno dei pochi casi in cui il Customer Care è un vero valore aggiunto al prezzo d'acquisto.

Postilla, i miei vecchi colori sono ancora belli cremosi, non male, hanno visto il crollo del muro di Berlino e l'11 settembre...


domenica 16 gennaio 2011

Old Hobbits Die Harder

Ci risiamo. Complice una triste esperienza online con Dawn of War 2 e, prima, con Starcraft 2, giochi pregevoli ma con un po' troppi problemi di match-making il primo e di rushing il secondo, a distanza di 20 anni sono ritornato nell'universo di Warhammer.
Preferisco lanciare una manciata di dadi da sei e tirare venti uno piuttosto che affidarmi a numeri casuali generati da un computer. Sono vecchio, preferisco riflettere durante il turno dell'avversario che dover inseguire il solito ragazzino decerebrato che corre intorno ad una roccia e spara quattrocento click al minuto. Warcraft II, con il suo gioco in LAN aveva segnato il mio definitivo abbandono dei giochi strategici da tavolo, Starcraft 2 ha segnato il mio ritorno.
Complice una compagna interessata all'argomento mi son ritrovato a giocare con colori e pennelli, in verità le immagini che pubblicherò nei prossimi mesi saranno tutte riferite alla di lei armata di Orks.
In attesa di tempi economicamente migliori i miei Dark Eldar possono aspettare, dopotutto ho Space Marines a profusione.

Il mio vecchio Land Raider (circa 1989)